I più impazienti la reclamavano da qualche giorno, ma questa volta si è fatta attendere più del necessario, impegnata com’è ad occuparsi anche del nostro governo.
Parliamo della Cei e del suo commento al film Caos Calmo. Al responsabile Cei alla formazione giovanile, tale Don Nicolò Anselmi, la scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari non è proprio piaciuta e li invita, alla fine di un lungo sermone sull’amore visto dai consacrati e dai non consacrati, all’obiezione di coscienza.
Che la Cei pronunci il suo fondamentale parere su ogni (ripetiamo: ogni) argomento dello scibile umano è un diritto che rispettiamo. Ma che pretenda di dare l’agenda al già papalino Tg1, reo a suo avviso di aver dato molto risalto alla scena del film con un servizio di qualche minuto e pochissimo al conflitto in kenya, ci sembra una sorpresa. Quasi che si voglia evocare per l’ennesima volta (e per l’ennesima volta a reti unificate) la parola censura. Detto da chi ha 10 minuti fissi di tutti i tg un giorno si e l’altro pure suona strano.
Così a don Anselmi consigliamo una tattica infallibile: faccia in modo che della guerra in kenya si occupi il papa, e così tutti riprenderanno la notizia. Invece di occuparsi dell’alleanza con casini o con pezzotta, di associarsi ad improbabili e fallimentari moratorie sull’aborto, insomma di tutti i minimi sistemi, la chiesa cattolica universale esca dal ghetto e parli dei temi che evoca il responsabile Cei.
14 febbraio 2008 at 12:57
Poffarre Vince, ho appena scritto un commento diametralmente opposto su Caos Calmo. Buona lettura